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Cloroderivati
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Cloroderivati

Il cloro e i suoi composti possiedono la stessa caratteristica: in soluzione acquosa presentano cloro elementare e acido ipocloroso che si dissocia in ione ipoclorito. I disinfettanti a base di cloro sono i più impiegati nell’industria alimentare e si dividono in inorganici (più usati) ed organici (più stabili) a seconda che provengano da sali a base di cloro o da molecole più complesse.
Tra gli inorganici i più attivi e stabili sono:

Effetto biocida del cloro libero disponibile su alcuni batteri

Organismi
pH
Temp. (°C)
Tempo di esposiz
ppm
Cl
disp.
Risultato biocida
Bibliografia
Bacillus anthracis
7,2
22
120 min.
2,3-2,4
100%
Brazis e al., 1958
Clostridium botulinum tossina del tipo A
7,0
25
30 sec.
0,5
100%
Brazis e al.. 1959
Escherichia coli
7,0
20-25
1 min.
0,0055
100%
Butterfield e al., 1943
Mycobacterium tuberculosis
8,4
50-60
30 sec.
50
100%
Costigan, 1936
Pseudomonas fluorescens
6,0
21
15 sec.
5,0
100%
Hays e al., 1963
Shigella dysenteriae
7,0
20-25
3 min.
0,0046-0,055
100%
Butterfield e al., 1943
Staphylococcus aureus
7,2
25
30 sec.
0,8
100%
Dychdala, 1960
Streplococcus faecalis
7,5
20-25
2 min.
0,5
100%
Stuart e al., 1964
Tutti i batteri vegetativi
9,0
25
30 sec.
0,2
100%
Snow, 1956


Compatibilità

Sono incompatibili con alcune sostanze (formaldeide, tioglicolato, tiosolfato) e, in presenza di acidi (pH < 5), sviluppano cloro, che è un gas tossico, o altri composti che possono danneggiare la salute, perciò deve essere assolutamente evitato l’impiego della varechina insieme all’acido muriatico. A contatto con l’ammoniaca generano un composto irritante (clorammina). Inoltre, a causa dell’elevato contenuto salino, sono particolarmente corrosivi nei confronti delle superfici metalliche, ad es. i metalli leggeri; il cloro può essere impiegato su acciaio inox a temperatura ambiente o a basse temperature senza dar luogo a corrosioni, mentre ad alte temperature e a pH acido può essere molto corrosivo (necessità di stabilizzazione a pH > 8 con NaOH). Non miscelare l’ipoclorito con detergenti, potrebbe dar luogo a reazioni indesiderate. L’ipoclorito è incompatibile (viene neutralizzato con sviluppo di ossigeno) con l’acqua ossigenata. Il cloro può inoltre combinarsi con i composti fenolici, e formare i clorofenoli, che danno al prodotto finito un odore di medicinale. I sali dell’acqua (Fe++, Mn++, nitrati) causano la precipitazione del disinfettante e la sua inattivazione. L’ipoclorito è un forte ossidante e può danneggiare abiti o superfici delicate. In caso di contatto con il prodotto puro risciacquare immediatamente e abbondantemente con acqua.

Stabilità e sicurezza

In genere, i prodotti formulati per l’uso domestico, insieme all’ipoclorito contengono altre sostanze stabilizzanti che ne favoriscono la conservazione. In ogni caso, le soluzioni di ipoclorito devono essere mantenute al riparo della luce diretta del sole e in un luogo fresco. In condizioni non idonee, la degradazione dell’ipoclorito in sale da cucina e ossigeno è molto rapida, infatti si decompone dopo 20-30’ dalla preparazione e, oltre a causare situazioni di pericolo quali il rigonfiamento delle confezioni e la loro possibile esplosione, può rendere vane le operazioni di disinfezione a causa della bassa concentrazione di principio attivo nelle soluzioni disinfettanti utilizzate, in pratica occorre preparare la soluzione ogni volta. Non disponendo di attrezzature di laboratorio adeguate, per verificare se una soluzione di ipoclorito contiene ancora materia attiva, è possibile fare alcuni semplici prove:

I composti organici (cloramine, clorocianurati) sono costosi, necessitano di lunghi tempi di contatto ma sono meno aggressivi nei confronti dei metalli. Consentono una disponibilità di cloro attivo di 750 mg per litro d’acqua solo se impiegate alla concentrazione minima del 2%. La cloramina T è una polvere cristallina bianca contenente circa il 15 % di cloro disponibile, rispetto agli ipocloriti è meno irritante, mantiene più a lungo il cloro, non reagisce rapidamente col materiale organico, è meno corrosiva sui metalli, è più stabile al calore e alla luce; tuttavia manifesta un’azione biocida molto più lenta.
Gli isoclorocianurati di sodio e di potassio, e gli acidi isocianurici, sviluppati negli anni 50, sono prodotti a elevatissimo contenuto di cloro (40-60%) in grado di fornire una sorgente solida e più stabile di cloro attivo. Caratteristiche, efficienza e compatibilità sono equiparabili all’ipoclorito.
Vengono principalmente utilizzati nelle piscine, nei detergenti per lavastoviglie, nei disinfettanti per i bagni, negli ospedali, nelle mense, eccetera. Sono poco usati nell’industria delle carni.
Modalità e concentrazioni d’uso.
Efficienza e concentrazioni d’uso sono equiparabili a quelle indicate per l’ipoclorito di sodio. Il
fabbricante deve riportare sempre sulla confezione la concentrazione di cloro per pastiglia e le
diluizioni necessarie per le diverse applicazioni.

 

Alcuni esempi di applicazione con pastiglie di isocianurato da 3 grammi ciascuna

Aree di applicazione
Dosaggio raccomandato
Tempo di contatto
Bagno
Servizi igienici, WC, sanitari
1 pastiglia/10 litri d’acqua
5 minuti (risciacquare le superfici metalliche trattate)
Cucina
Lavelli, scarichi
1-2 pastiglie in 10 litri d’acqua
5 minuti (risciacquare gli oggetti e gli scarichi di metallo).
Superfici dure
Pavimenti, piastrelle
2 pastiglie/10 litri d’acqua
5 minuti (non è necessario risciacquare)
Trattamento dell’acqua
Per il lavaggio di frutta e verdura
2 pastiglie/50 litri d’acqua
10 minuti (risciacquare abbondantemente frutta e verdura dopo il trattamento)

 

Nota
Spesso, dopo l’uso di ipoclorito, la pelle delle mani rimane impregnata di un odore sgradevole di cloro, un semplice modo per rimuovere i composti clorurati che si sono formati è quello di lavarsi con una soluzione di acqua ossigenata avente una concentrazione del 2-3%. Al termine dell’operazione è bene risciacquare abbondantemente con acqua corrente. Se possibile, applicare una crema idratante; sia l’ipoclorito che l’acqua ossigenata sono molto aggressivi nei confronti della pelle.

 

Attività microbicida
ottima efficacia
Meccanismo d’azione
Formazione di nuovi composti
Interazione con la membrana cellulare
Formazione di clorocomposti citotossici nel citoplasma
Inibizione enzimatica 
pH
Massimo di attività a pH acido ma corrodono i metalli e soprattutto si libera gas tossico, quindi si consiglia pH > 8-9
Sostanze organiche
Inattivano
Temperatura
Molto attivi 4°C (per ogni incremento di 10°C l’attività disinfettante aumenta del 50%) corrosivi oltre i 35-40°C
Concentrazione d’uso
100-200 ppm
Tempo
10-30 minuti, poi risciacquo