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Corrosione intergranulare

La corrosione intergranulare è una corrosione localizzata nel bordo dei grani del reticolo cristallino che per motivi termici, come per esempio la saldatura, risulta sensibilizzato e quindi sensibile agli attacchi aggressivi di particolari agenti corrosivi in quanto la percentuale di cromo risulta insufficiente per la creazione della pellicola protettiva di ossido.

Un acciaio inossidabile si dice sensibilizzato quando a causa del raffreddamento non sufficientemente rapido dopo una permanenza, anche breve, ad una temperatura compresa nell’intervallo detto appunto di sensibilizzazione, che per gli acciai austenitici è compreso tra i 450°C e gli 850°C, per gli acciai ferritici è superiore ai 950°C mentre per gli acciai austenitici stabilizzati è compreso tra i 1250°C e i 1300°C, si ha la precipitazione dei carburi di cromo lungo i bordi dei grani  riducendo la percentuale di cromo nelle zone immediatamente adiacenti che diventando difficilmente passivabili risultano aggredibili da particolari agenti aggressivi.
Gli agenti corrosivi che inducono alla corrosione intergranulare negli acciai inossidabili austenitici sono i seguenti:
  • Acidi
    • Acido acetico
    • Acido acetico + acido salicilico
    • Acido cianidrico
    • Acido cianidrico + anidride solforosa
    • Acido fluoridrico + solfato di ferro
    • Acido formico
    • Acido fosforico
    • Acido f-talico
    • Acido lattico
    • Acido nitrico
    • Acido ossalico
    • Acido solforico
    • Acido solforico + acido acetico
    • Acido solforoso
  • Cloruri
    • Cloruro di cromo
    • Cloruro di ferro
  • Solfati
    • Solfato di ammonio
    • Solfato di ferro
    • Solfato di rame
  • Nitrati
    • Nitrato di ammonio
    • Nitrato di calcio
La riduzione della percentuale di cromo nei bordi dei grani e anche da attribuirsi alla percentuale di carbonio presente nella lega che risulta superiore al limite di solubilità nella matrice cristallina alle basse temperature, che per gli acciai austenitici e del 0,02% mentre per gli acciai ferritici e del 0,002%, favorendo la creazione dei carburi di cromo durante il raffreddamento.
Per evitare di incorrere nella corrosione intergranulare, nel caso si operi in ambienti tali da provocarla, è opportuno scegliere quegli acciai che assolvono ad almeno una di queste condizioni:
  • Acciai della serie L (low Carbon) dove la percentuale di carbonio e inferiore allo 0,02%  nel caso di acciai austenitici e dello 0,002% nel caso di acciai ferritici i quali, grazie al ridotto contenuto di carbonio, hanno il tempo di sensibilizzazione di gran lunga superiore a quello di permanenza indotto dal riscaldamento durante le operazioni di saldatura.
  • Nel caso di strutture saldate preferire gli acciai inossidabili stabilizzati ovvero quegli acciai contenenti elementi stabilizzanti come il Titanio o il Niobio i quali hanno il duplice scopo di innalzare l’intervallo di temperatura di sensibilizzazione in modo che non venga mai raggiunto durante le operazioni di saldatura e di catturare il Carbonio disponibile, con la precipitazione dei corrispettivi carburi nella massa austenitica, prima che il Cromo si unisca ad esso.
Nel caso non fosse possibile utilizzare gli acciai sopra indicati si deve provvedere, dopo le operazioni di saldatura, al trattamento di solubilizzazione in modo da sciogliere i carburi di cromo nella massa del grano; per esempio per gli acciai austenitici mediante il riscaldamento a 1050°C e il rapido raffreddamento in acqua.
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